Prima che ci sia un risveglio collettivo, deve esserci e stabilizzarsi un nucleo sufficiente di persone che operino su frequenze superiori di consapevolezza. Globalmente, ciò potrebbe essere tra i dieci e i dodici milioni di persone.
Questo nucleo non è accentrato, non è il ramo di una religione o di un sistema di credenza. E’ sparso in molti, moltissimi sistemi di credenza e questi individui che operano su queste frequenze superiori saranno uniti su base interiore, non esterna, non attraverso simboli di organizzazioni umane o di strutture religiose.
Si uniranno insieme tramite il campo universale della coscienza e il loro sarà un unico cuore. In questa unificazione le radiazioni di paura di coloro che indugiano nelle frequenze più basse, saranno domate, tranquillizzate, ed emergerà un nuovo senso di fiducia e di speranza.
Per quanto caotica possa diventare la condizione umana, questi dieci milioni di isole sorgeranno come un nuovo continente di coscienza il cui circuito umano è pronto a vivere una vita centrata sull’amore, veramente indipendente dall’opinione e dagli eventi esterni. La struttura del Lyricus è uno degli edifici che ospiteranno queste persone e le aiuterà a collegarsi e a brillare.
– Estratto da: Intervista a James – Sessione 1
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Un elemento sottolineato da James, specialmente dal lancio degli EventTemples, è che la responsabilità dell’evoluzione della coscienza collettiva dipende dal singolo, e ciò a prescindere dalla sua appartenenza culturale e religiosa.
Il nucleo di coscienza collettiva in grado di spostare l’ago della bilancia da una condizione di stallo tra le polarità verso una direzione di maggiore consapevolezza e riconoscimento di “essere umano” in grado apportare significativi cambiamenti a condizioni storiche che devono essere superate, è costituito da un numero ben definito: dieci-dodici milioni di persone.
La nostra cultura e storia ci insegnano che le grandi rivoluzioni sono state portate avanti dalle masse e, di conseguenza, che sia l’unione fisica a determinare i cambiamenti, magari con la violenza. Ora ci viene proposto un nuovo modello per influenzare il cambiamento e questo modello deve innanzitutto consolidarsi dentro noi stessi nella nostra quotidianità. A parlarci diffusamente di questa nuova modalità e dei modi per raggiungerla, ci sono i testi del Lyricus, in particolare quelli incentrati sul “Cuore” (Il Cuore Energetico – L’Arte della Genuinità – Vivere dal Cuore – Il Cuore Vivente e Il Cuore Ascendente) che in diversi linguaggi e immagini ci propongono il medesimo fine: manifestare le Sei Virtù del Cuore.
È tramite l’applicazione di questi principi che si genera un circolo virtuoso (Vivere dal Cuore) in grado di produrre un moto energetico capace di influenzare la griglia d’amore che circonda la Terra. Questa griglia è collegata a tutti gli esseri umani, che contribuiscono in vario modo a stabilizzarla e renderla sempre più attiva, percepibile e “influente”.
“Potete attivare la vostra intelligenza del cuore ed applicarla nella vita quotidiana, e in un minuto toccare l’intera griglia dell’umanità. All’inizio ciò funziona in quanto la griglia d’amore è progettata per essere permeabile ad un input di frequenza compatibile con la griglia stessa, e in seguito trasmettere questo input attraverso la griglia con un’aggiunta energetica. Se la frequenza non è compatibile, l’input rimarrà fuori dalla griglia. (Il Cuore Energetico)
Molte persone si sentono deboli nel portare avanti con costanza un percorso di crescita coscienziale perché si sentono sole e isolate. Sembra a qualcuno di essere come “una voce che grida nel deserto”, inascoltata, disattesa e a volte irrisa dai suoi stessi compagni di vita. Altre persone vivono la loro condizione di pionieri con determinazione ma anche con profondi momenti di sconforto, perché i loro sforzi sembrano non produrre alcun risultato che li gratifichi nel procedere. Viene naturale pensare di essere soli, perché intorno non si vedono altri con cui unirsi e creare così quella “unione che fa la forza” che la storia ci ha insegnato come unica via al cambiamento.
Tuttavia, se riconosciamo ciò la nuova scienza comincia a presentare al mondo, cioè che non esistono confini netti e separazioni, che la materia è energia e che in tale riconoscimento avvengono i “miracoli”, l’effetto farfalla nello studio dei sistemi “caotici” tanto per citare qualche elemento tra molti, allora si dovrebbe convenire che non esiste nessun “isolamento” reale, ma che è solo la visione limitata dei nostri cinque sensi e l’abitudine a vedere la “realtà” secondo schemi culturali acquisiti da bambini a farcelo credere.
Ciascuno di noi può far parte di questi dieci-dodici milioni di individui che si sono assunti il compito di costituire il nucleo da cui si irraggeranno le onde di coerenza mente-cuore richieste per sostenere il cambiamento della coscienza collettiva. Per farlo non occorrono organizzazioni, non occorrono centri di coordinamento, non serve una gerarchia di funzioni o dei leader, ma ciascuno assume il ruolo di leader di se stesso, e a tal fine dandosi in autonomia degli scopi, delle funzioni e dei metodi per assolverli.
James chiama queste persone “isole” proprio perché non sono tra loro unite sotto una bandiera fisica o un’organizzazione visibile, ma si uniscono come un unico cuore-mente nei campi di un’energetica superiore di cui, se vogliono e si aprono ad essa, possono anche esserne coscienti in modo indubitabile. A quel livello, c’è davvero la percezione di non essere soli ma di avere vicino (seppur fisicamente lontani) amici e supporter di vario genere. Cominciano a mostrarsi sincronicità ed eventi, incontri e manifestazioni che confermano alla persona la coerenza e la concretezza della strada intrapresa.
E inoltre, a ben pensarci, tutte le isole sono unite dal fondale marino, perché ogni isola non è altro che la sommità di una montagna le cui pendici sprofondano nelle acque, che rendono invisibile l’unità che le accomuna e da cui tutte sorgono. Il loro isolamento è un inganno visivo, o è dato da una limitata visione che, tuttavia, è suscettibile di essere ampliata.
Quindi, chi vuole essere una di queste isole, potrà certamente essere conscio del proprio isolamento fisico (e forse anche mentale ed emozionale), ma può essere altrettanto certo di partecipare a un’unione di cuori e di menti di cui non conosce persone e nomi, ma che sa esistere sparsa su tutta la Terra.
Chi lavora su di sé e nel contesto del proprio “universo locale” entra automaticamente a far parte di questa rete invisibile ma altrettanto concreta ed influenzante di altri piani energetici, e lì non si trova solo ma rappresenta una nota cristallina di una più ampia composizione musicale.
E come Orfeo con la sua musica ammansiva le belve feroci e rincuorava gli animi, altrettanto l’armonia di questo nucleo sparso e nel contempo unito “domerà le radiazioni di paura… e farà emergere un nuovo senso di fiducia e speranza.” – – –