L’Arte di James Mahu

“Vedo un disegno, ma la mia immaginazione non riesce a immaginare il creatore di quel disegno. Vedo un orologio, ma non riesco a immaginare l’orologiaio. La mente umana non è in grado di concepire le quattro dimensioni, quindi come può concepire un Dio, davanti al quale mille anni e mille dimensioni sono una cosa sola?”

– Albert Einstein

Avendo lavorato con Joseph Campbell e studiato con Richard Pousette-Dart, mi resi conto che il mio lavoro dovva abbracciare la produzione mitologica e non soltanto grafica dell’arte visiva. Questa intuizione mi ha portato all’inevitabile conclusione che l’arte, almeno nel mio caso, sarebbe diventata una componente interconnessa di qualcosa di più grande e complesso. Grazie ai miei insegnanti, mi resi conto che gli artisti potevano essere filosofi, tanto quanto pittori, scultori, poeti, musicisti o scrittori.

Nel 1982, per una serie di incidenti, ho inventato un processo creativo che impiega quattro strati distinti di tecnica mista. Questo processo dcreativo ha permesso un automatismo più surrealista, unito a colori stratificati che hanno formato una tavolozza di colori unica, dai toni gioiello. Da questo punto d’avvio ho iniziato a sviluppare il linguaggio interiore dell’inconscio collettivo in temi, soggetti, pittogrammi e parole. Dal punto di vista stilistico e visivo, il mio lavoro rientra generalmente nella categoria del surrealismo astratto.

Dichiarazione dell’Artista (pdf, 8 pagine)

L’arte di James Mahu