Visione tentatrice – Poesia ANCIENT ARROW Camera Due (con audio)

Una visione tentatrice mi ha circondato come
l’ombra insistente di un sogno assopito.
Che sia la potente luce dello scopo?
Se strizzo gli occhi con tutte le mie forze potrei vederla.
Deve essere dentro di me sempre
come un pesce pilota inseparabile dal suo ospite.
Beve impavida la mia essenza.
Un gusto talmente amaro, rifletto.
Sputalo sul tuo tavolo di perfezione.                                              Paragona questo granello di sabbia con la tua galassia.      Questo pinnacolo di dolore con il tuo occhio più profondo.    Se la mia mente insensibile può vederti,                                  non ci sono ingerenze.                                                                 Nessun sentiero si allontana.                                  Convergenza.

Io sono uno scassinatore.
Uno scavatore di tunnel.
Un tagliatore di recinti di malvagi osservatori.
Un viaggiatore che ha cercato
il mistero che tutti elude tranne i fuorilegge.
Gli sciocchi di scopo dagli occhi selvaggi e implacabili
che restano fuori dal laboratorio di un volo senza ali.

Tu sei l’eterno Osservatore
che vive dietro il velame di forma e comprensione,
che estrae la saggezza del tempo dal pozzo dei pianeti.
Getti il tuo incantesimo attirando tutto ciò che io sono.
Sono io soltanto un frammento del tuo mondo?
Una memoria celata dal tempo?
Un dito della tua mano guidato da una mente
cui la pelle non è familiare?
Toccati e mi percepirai.
Visioni folli d’amore.
Splendore che richiama come un segreto sussurro di gioia
propagato nel vento da una voce infinita.
Il suono di tutte le cose unificate.
Io sono parte di quel suono.
Parte di quella voce.
Parte di quel segreto sussurro di gioia.

Questa limitazione deve finire in lucida carne.
Il sogno di scintille che s’innalzano
ravvivando il barlume della speranza.
Evita il marchio della passività
che i segni lamentano.
Eludi la manipolazione prima di esserne macchiato.
Disdegna tutte le formule scrivendo nuove equazioni
in un linguaggio di sabbia.
Non prestare ascolto a nessuno
e neppure ascolta la seduzione dei sacri simboli
stando in piedi davanti alle vetrine della verità.
Definisci con una lingua straniera.

Queste sono le chiavi consunte
che mi hanno condotto a porte sbloccate.
Porte che crollano a un solo fiato
e dietro le quali
 altri pezzi giacciono da raccogliere per il Sacro Serraglio.
L’enigma senza fine.

Tutte le stelle in cielo
richiamano lo scopo della tua sacra luce.
Crea un buco negli strati.
Strappa via ogni beffa.
Ingiungi ai poteri
di rispondere a questa chiamata:
Portate la luminosa visione
celata dietro le vorticose particelle
del Cartografo.

Che entri in me
come un raggio di luce entra
nella profondità di una caverna.
Antichi fuochi ardono ancora in queste profondità.
Chi si occupa di loro?
Quali occhi stanno guardando?
Attendendo.
Attendendo che sbocci il fiore del tempo.
Per immergersi nell’incessante sottigliezza
che si muove oltre la mia portata
con la circospezione di un giaguaro.
Per sognare antiche vie
che saltano oltre il tempo,
lasciandosi dietro l’enigma da noi operato.

O visione tentatrice,
tu rubi la mia fame di luce umana.
Se c’è ancora qualcosa da scavare,
che sia io.
Se c’è ancora qualcosa da ingabbiare,
che corra libero.
Se c’è ancora qualcosa da sognare,
che sia la nostra unione.

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Testo originale: Temptress Vision https://wingmakers.com/art/mixedmediagallery-aa/

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