Fotografia dell’anima – Poesia HAKOMI Camera Due

Chi mi troverà
al mattino dopo
che i venti sfrecciano sul corpo spoglio
che un tempo mi teneva come un albero una foglia?
Chi mi troverà
quando la misericordia, stanca di sorridere,
s’acciglierà infine con le profonde rughe di un’antica pelle?

Chi mi troverà?
Sarai tu?
Forse sarà una fredda mattina
di fresche orme nella neve
e di bimbi ridenti
che si lasciano cadere nelle braccia degli angeli.
Forse sarà una calda sera
quando i grilli suonano la loro musica
al silenzio di stelle in attesa.
Forse sarà la luce
che mi allontana
o qualche dolce resa che mi cattura
nelle sue reti dorate.

Chi mi troverà
una volta andata abbandonando
il mio profilo in nuove acque gocciolanti
così prossime a questo oceano di sabbia?
Cerca di sentirmi quando me ne sono andata.
Cerca di sentirmi nelle poesie
formate da labbra consapevoli di te.
Tu che mi sopravviverai.
Che indugerai nel coraggio che io potrei non trovare.
Puoi vedermi
in queste parole.
Esse sono l’immagine che perdura.
Fotografia dell’anima.

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Nota – Di nuovo, un’opera altamente figurativa con quattro entità. Vi sono connotazioni religiose nella figura a sinistra con corna e croce. Le corna, per come sono utilizzate nell’arte dei WingMakers, non rimandano a dei demoni a o Satana, ma piuttosto stanno a simboleggiare la terrenità. Vale a dire, gli istinti animali che sono intatti. Non è un giudizio collegato a un’interpretazione religiosa ma, piuttosto, una valutazione psicologica che la figura con le corna è radicata in uno stato di coscienza animale. In psicologia, potrebbe essere definita nel termine freudiano di “Es”e nel termine junghiano di “ombra”.
La figura con le corna è una rappresentazione comune nelle opere più recenti in quanto illustra gli elementi del materialismo che si sforzano di trovare il loro proposito, venendo attratti dalle frequenze superiori quasi contro la loro stessa volontà (il Grande Attrattore).

Testo originale: https://wingmakers.com/art/mixedmediagallery-ha/

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