Un giorno,
fuori da questo bozzolo di carne
mi alzerò come un uccello dorato dalle ali silenziose
aggraziato come il fumo di una fiamma smorzata.
Non sognerò più luoghi
nascosti e segreti in squarci di cielo
dove il piede non lascia impronta.
Un giorno,
passeggerò in giardini tenendo per mano
la mia creazione e il mio creatore.
Ci toccheremo l’un l’altro
come amanti strappati dalla morte
per dirci addio.
Giaceremo l’uno nelle braccia dell’altro
finché ci risveglieremo come uno
invisibile all’altro.
Un giorno,
isolerò la parte di me
che è sempre presente.
Danzerò con lei
come il chiaro di luna sull’acqua.
La terrò stretta a me in un lungo abbraccio
che supera la perfezione
nell’inno del Custode dei Canti.
Un giorno,
quando mi rannicchierò dentro me stesso
sognerò te
quest’osso animale coperto di carne.
Anelerò conoscere di nuovo la tua vita.
Mi protenderò verso di te
come tu ora ti protendi verso di me.
Quale magia!
La gloria di bramare l’ignoto!
Ciò che
sempre si tende verso il sé
che inganna le apparenze.
Che si sogna sveglio e addormentato.
Che sa che i due lati della tela
sono dipinti, attendendo che l’altro
si unisca nuovamente.
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Testo originale: One day – https://wingmakers.com/art/mixedmediagallery-aa/