Architettura della Coscienza Individualizzata – Uno studio personale (D+S)

Architettura della Coscienza Individualizzata – enit

Di fronte a un diagramma complesso spesso non si sa da dove iniziare, sempre che ci sia un punto d’inizio. In questo diagramma particolare, secondo me non c’è uno svolgimento – un prima e un dopo, una sequenza – ma vi è la rappresentazione di un tutt’uno che, a differenza dell’immagine, non è bidimensionale né tanto meno statico.

Questo diagramma presenta in forma piana e schematica qualcosa che invece è completamente interpenetrato, dove i confini non sono dovuti ai contorni ma alle frequenze vibratorie. Per fare un esempio, il colore che a noi appare come verde è in realtà composto dai colori primari di blu e giallo, due diverse frequenze del campo elettromagnetico del visibile, che mischiandosi danno origine a un colore che sembra ben diverso dai due originari, e le gradazioni di verde sono dovute alle diverse frequenze interne agli stessi colori primari.

Allo stesso modo, la coscienza individualizzata ha dei sistemi visibili (che osserviamo nei limiti della nostra percezione fisica o strumentale) e dei sistemi invisibili, non solo alla percezione sensoriale ma anche alla comprensione intellettuale.

Studiando questo diagramma, la Coscienza Individualizzata (C.I.) è l’insieme completo e interconnesso di singoli sistemi, ciascuno avente una determinata funzione e corrispondenza, ma la cui esperienza o azione si espande negli altri in mutuo scambio. Nel testo Anatomia della Coscienza Individualizzata, da cui è tratto il diagramma, le varie componenti sono definite “sistemi” (al cui significato rimando qui).

1) Volendo procedere per tappe, la prima macro-distinzione che si può individuare è quella tra le Dimensioni del Non-Tempo e i Mondi di Tempo e Spazio, indicati sullo sfondo con due diverse sfumature di colore in realtà piuttosto tenui, come a indicare che la separazione non è così netta.

La maggior parte dei sistemi che compongono la Coscienza Individualizzata giace nel campo del Non-Tempo, nell’eternità se si pensa a un tempo senza limiti oppure in dimensioni dove non esistono le “dimensioni”.

2) Nel campo dei Mondi di Tempo e Spazio, esistono soltanto due sistemi della C.I.: lo Strumento Umano (il corpo fisico-emozionale-mentale), cioè le persone/personalità che vediamo, e il Nucleo Fantasma. Questi due sono soggetti alle limitazioni di tempo e spazio, quindi nascono e muoiono (tempo) e occupano uno spazio. Se pensiamo di conoscere lo Strumento Umano, ciò che viene definito come Nucleo Fantasma ci risulta solitamente invisibile o impercettibile nonostante rientri nello stesso campo dello Strumento Umano, ciò sta a significare che – nonostante tutto – è composto a sua volta di una qualche “sostanza”, seppure impercettibile ai sensi fisici.

Il Nucleo Fantasma è descritto nel Discorso del Lyricus n. 5 come: la super-consapevolezza dello strumento umano; è separato dall’anima ma è il suo emissario nel mondo naturale; è grazie a questa consapevolezza che l’anima sperimenta il mondo naturale della separazione e della limitazione. Il Nucleo Fantasma percepisce e registra fedelmente tutte le esperienze – sia consapevoli che inconsapevoli – e le trasmette all’anima. Il Nucleo Fantasma, quindi, è il ponte che trasferisce le esperienze dello Strumento Fisico all’anima e a tutte le altre componenti della C.I.

Entrambi questi sistemi fanno parte di un sistema maggiore, il Sistema Sensorio della C.I., e sono gli unici ad essere, come già detto, “fisici” in senso lato, cioè fatti di materia visibile e/o invisibile.

3) Le altre componenti di questo Sistema Sensorio della C.I., giacciono nel campo delle Dimensioni del Non-Tempo, pur partecipando ed interagendo con/nei Mondi di Tempo e Spazio.

Questi sono: il Navigatore di Totalità, Il  Sovereign  Integral, l’Impronta Residua e l’Anima Umana. Nel Glossario i primi tre si trovano descritti sotto il medesimo termine, mentre l’Anima Umana è descritta sotto la voce Entità e Coscienza d’Entità. Sempre nel testo da cui proviene il diagramma, ci sono delle bellissime e profonde descrizioni di questi sistemi, e ciascuna di esse merita una profonda meditazione.

Il Navigatore di Totalità è il sistema che ci guida (navigatore) all’unione con tutti gli esseri (non solo umani…, non solo terrestri…). È lo strumento che – se attivato e seguito – ci porta alla realizzazione e all’integrazione consapevole con tutti gli altri sistemi/componenti, quindi al raggiungimento dello stato di coscienza  Sovereign Integral, la nostra identità fondamentale, dove tutte le nostre vite (passate, presenti e future) coesistono e vi è la consapevolezza dell’esistenza parimenti espansa di ogni altro essere. L’Impronta Residua origina dal Sovereign Integral (S.I.), ed è l’eco della sua presenza impresso nello Strumento Umano che lo chiama a manifestare i valori e le azioni indefettibili del S.I.. Questi sistemi, seppur assolvendo a differenti funzioni, sono tuttavia co-esistenti e sempre presenti nell’esistenza del nostro Strumento Umano e Nucleo Fantasma, per completarsi nell’esperienza più o meno consapevole di Anima Umana (Entità o Coscienza d’Entità), coscienza immortale, viva e coerente, la riproduzione dell’energia del suo Creatore unita con la coscienza individualizzata di una personalità unica.

4) Inoltre, ciascuno di questi 6 sistemi “possiede una consapevolezza sensoriale sintonizzata all’auto-identificazione, in modo molto simile a come il sistema occhio-cervello umano è sintonizzato a vedere il corpo umano. Per esempio, il Navigatore di Totalità ha dei sensi sintonizzati a vedere, udire, pensare e percepire se stesso e, per questo motivo, esso identifica se stesso come l’elemento centrale all’interno della coscienza o personalità individualizzata. Ciò è conosciuto come ‘locus percettivo’”.

Il locus percettivo è un’espressione che mi ha fatto cercare e riflettere a lungo. Non sono riuscita a trovare una chiara definizione da qualche parte, e a un certo punto mi è venuta l’idea che potesse indicare un luogo che non esiste fisicamente ma di cui, nonostante tutto, vi è la percezione: non c’è, eppure c’è; non è individuabile o misurabile, eppure la percezione lo percepisce. Potrei immaginarlo, pur con tutti i limiti dell’esempio, simile alla “sensazione dell’arto mancante o sindrome dell’arto fantasma. Oppure, alla convinzione che abbiamo di vedere con gli occhi o toccare con le mani, quando sappiamo che tutto viene elaborato da qualche parte nel cervello, che poi lo rimanda come percepito da dove è partito lo stimolo iniziale. Nel diagramma, questo locus percettivo quasi sfugge, ed è indicato come internamente a un nucleo che circonda la Camera del Sé.

5) Vediamo anche che tutti questi 6 sistemi formano quella che può assomigliare a un’unica cellula, dove l’interazione delle parti è totale sia tra di loro che in uno scambio continuo da e verso un nucleo (sempre nelle Dimensioni del Non-Tempo) che raccoglie ogni informazione/esperienza e le ritrasmette a raggiera, e nel cui centro vi è la Camera del Sé. E questa Camera del Sè è il portale alla comunione e unione con la Sorgente Primaria.

A parte questo scritto in cui non viene data alcuna spiegazione, la Camera del Sé non compare in nessun altro Materiale dei WM. Solo recentemente, proprio mentre mi dibattevo nel tentativo di capire cosa s’intendesse con tale espressione, sono arrivata ad una pagina dei Passaggi Segreti super-nascosta, e così sfuggita alla mia attenzione quando ai tempi avevo cominciato ad esplorare il sito alla loro ricerca. È una pagina volutamente non inserita nella mappa dei Passaggi Segreti disponibile per chi vuole arrivarvi direttamente senza  mettersi a cercarli.

In questo Passaggio Segreto, si arriva a uno scritto di James che a un certo punto dice: “La Camera del Sé è quella parte fondamentale di te sempre emancipata dalle influenze esterne. È dove ricevi e trasmetti la voce della tua natura divina. È dove sempre sei quando sei nei mondi in evoluzione. È il rifugio, il santuario e il porto del tuo Sé più profondo. È il collegamento tra il tuo frammento-Dio e il tuo strumento umano.

Concludo citando: “In molti casi, i sistemi fondamentali compresi nella Coscienza Individualizzata non sono consapevoli l’uno dell’altro in modo significativo e operano indipendenti, ognuno nel suo proprio mondo. In altri casi c’è la consapevolezza, seppure mantenuta in modo vago, che la coscienza consista in più di quanto è direttamente visibile nello spettro della percezione del momento.” Per arrivare a raggiungere il punto finale: “…la consapevolezza e la comprensione di questa struttura d’insieme e del suo scopo complessivo, è la direzione evolutiva della specie umana.”—

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