Il Momento Quantico – Uno studio personale (T+S)

Il Momento Quantico seziona la giornata in passaggi di tempo. In altre parole, i “momenti” – in questa definizione – sono passaggi di tempo o di situazioni. Per esempio, diciamo che al mattino vi alzate dal letto: state allora iniziando un nuovo passaggio o momento quantico. Prima di entrare nel passaggio successivo praticate una Pausa Quantica breve – uno o due cicli respiratori: in-spiro, pausa quantica, e-spiro, pausa quantica. Questo ristabilisce il vostro Primo Punto, ancorando il vostro strumento umano fisico al dominio quantico. Quando attraversate i passaggi dello svegliarsi, lavarsi il viso, lavarsi i denti, ecc., varcate dei passaggi temporali.

Il Momento Quantico, come suo Primo Punto, percepisce che l’individuo è sovrano e infinito, ed è qui. Proprio qui. Non fluttua sui piani dell’anima; non si nasconde sotto le vesti di un Dio o di un Maestro; non è separato dal vostro strumento umano; e non fugge dalla condizione umana. È, e sempre sarà, qui. Come detto prima, il momento quantico è un passaggio temporale percepibile simile a un portale che si varca, e voi entrate nel portale di un’esperienza diversa rispetto a quella precedente al passaggio. Può essere una cosa semplice come l’andare dalla vostra auto al vostro posto di lavoro in ufficio – questo è un momento – e il momento successivo è quando il telefono suona e voi passate al nuovo momento nel parlare con qualcuno.

L’intera vita è una serie di momenti o di passaggi temporali, e in ogni passaggio siete accompagnati dal vostro Sé infinito che sta cercando solo una cosa su questa Terra: la sua Auto-Realizzazione nello strumento umano.

Intervista a James del Project Camelot

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A volte si è talmente presi da se stessi e dalle cose che si sta facendo (il lavoro da fare, le cose da dire, le aspettative nostre e altrui da soddisfare) da perdere di vista quando si passa da una situazione a un’altra. Accorgersi che stiamo entrando in un diverso nostro “momento” della giornata ci aiuta ad essere attivi e non reattivi, cioè di percepirci e di essere presenti a noi stessi e non automi che si limitano a reagire alle situazioni.

“…state allora iniziando un nuovo passaggio o momento quantico. (…)             Quando attraversate i passaggi dello svegliarsi, lavarsi il viso, lavarsi i denti, ecc., varcate dei passaggi temporali. ”

Il Momento Quantico e la Pausa Quantica si basano su una tecnica respiratoria. In molte pratiche spirituali viene posto l’accento sul “punto di passaggio” o “punto di giunzione”  che si presenta (o si cela) tra due diverse attività. Nel pranayama ha un suo proprio termine – kumbhàka – il momento in cui si trattiene il respiro in modo consapevole tra le due fasi dell’“inspirazione-espirazione” e dell’“espirazione-inspirazione”.

“Poiché il respiro è il ponte tra il corpo, i sensi e la mente, se si arresta il respiro nel kumbhàka sensi e mente si acquietano: lo scopo della pratica del kumbhàka è, allora, quello di ritrarre l’intelletto dagli organi della percezione e dell’azione, per concentrarlo sulla sede dell’Atman, l’origine della coscienza.” (Wikipedia)

All’inizio di questa pratica, sono moltissimi i passaggi che ci sfuggono; poi, a poco a poco, ci si comincia ad “accorgere” dei cambiamenti. Accorgersi del cambiamento di ambiente ci fa nel contempo accorgere di noi stessi. Se siamo presenti a noi stessi possiamo agire in modo attivo e non reattivo, le situazioni non ci prendono la mano e si ha una chiarezza insolita, come se una luce invisibile illuminasse aspetti solitamente non percepibili. Con la pratica, questo Momento Quantico si apre anche dentro di noi, facendoci scorgere il momento di passaggio tra un pensiero e l’altro, un’emozione e quella successiva.

“Il Momento Quantico, come suo Primo Punto, percepisce che l’individuo è sovrano e infinito, ed è qui. Proprio qui. Non fluttua sui piani dell’anima; non si nasconde sotto le vesti di un Dio o di un Maestro; non è separato dal vostro strumento umano; e non fugge dalla condizione umana.”

Questa è una precisazione magnifica e illuminante, perché chiarisce che quel “momento di passaggio” – quell’istante in cui una situazione cessa e un’altra deve ancora formarsi – non è un momento di estraniazione dalla realtà in cui si vive – non è un rapimento estatico, né una trance e neppure uno stato “spirituale”. Questa pienezza e senso di possibilità (sovrano e infinito) sono di questa realtà e l’abbracciano, riconoscendo che “questa realtà” fisica è assolutamente piena e ricca di possibilità a sua volta. In un certo senso, quando si vive questo istante di Sovereign, cambia sia la percezione di sé che quella del mondo intorno, ma non ci fa sentire separato da esso.

“Questo ristabilisce il vostro Primo Punto, ancorando il vostro strumento umano fisico al dominio quantico.

Così, il Momento Quantico ristabilisce il Primo Punto, cioè “ … il punto di origine del vostro Sovereign Integral perché il respiro è il Portale all’essere eterno e infinito che voi siete veramente, ed è attraverso questo portale che esso si manifesta nella fisicità”.

L’intera vita è una serie di momenti o di passaggi temporali, e in ogni passaggio siete accompagnati dal vostro Sé infinito che sta cercando solo una cosa su questa Terra: la sua Auto-Realizzazione nello strumento umano.

Le tecniche della Pausa Quantica e del Momento Quantico allenano il nostro strumento umano a essere partecipe di questi “punti di giunzione”, minuscoli portali che ci collegano alle dimensioni fuori dal tempo-spazio; dimensioni preesistenti a quelle in cui si formano materia, pensiero, emozione. Qui, prima ancora che si condensino le leggi e i condizionamenti del MEST (MATERIA-ENERGIA-SPAZIO-TEMPO) vive la nostra Presenza Quantica, quella parte di noi che ha deciso e organizzato questo nostro strumento umano nel reame del MEST per esprimere Se Stessa. Nei momenti in cui permettiamo al nostro strumento umano di operare per suo tramite, acquisiamo visioni e comprensioni altrimenti precluse e compiamo azioni che manifestano più alti standard di conoscenza e saggezza.

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