Domanda 68 – Come abbiamo un padre e una madre fisici per il nostro DNA fisico, abbiamo anche un Padre e una Madre spirituali per il nostro DNA spirituale? E se non è così, come viene creato e acquisito il DNA spirituale? E se invece lo è, quali sono i modi per collegarsi a questi Padre e Madre spirituali? “Quali modi” intendono necessariamente delle tecniche di meditazione? I flussi di dati sensorii sono d’aiuto?
Il DNA non è differente da qualsiasi altro composto organico, nel senso che è composto da strutture sub-atomiche che si estendono nel nostro campo tri-dimensionale di osservazione e di analisi. La piattaforma, o “scheletro”, della struttura del DNA umano è data dall’archetipo della Sorgente Primaria relativo al nostro Superuniverso. Non mi riferirei a questo archetipo come padre e madre spirituale più di quanto un progetto planimetrico di una casa sia impregnato di queste qualità. Il Materiale dei WingMakers produce delle vibrazioni (luce e suono) che “mescolandosi” a livello sub-atomico sono in grado di modificare la predisposizione mantenuta nell’agglomerato del DNA che governa la volontà spirituale: in questo caso, la determinazione di scolpire il tempo in un’esperienza spirituale, e non soltanto in un’esperienza fisica o materiale.
Creator, Sessione 3
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“Il DNA non è differente da qualsiasi altro composto organico, nel senso che è composto da strutture sub-atomiche che si estendono nel nostro campo tri-dimensionale di osservazione e di analisi.”
Nel Materiale dei WM il DNA è qualcosa di molto più vasto degli elementi bio/chimici di cui è composto. Questa prima affermazione ci fa riflettere sul fatto che tutto il visibile/materiale (organico e inorganico) proviene da uno stato precedente (sub-atomico) che successivamente arriva alla manifestazione fisica nelle tre dimensioni che osserviamo.
Nella Cosmogonia Liminale c’è una dettagliata spiegazione del processo di materializzazione nelle tre-dimensioni; per quanto riguarda il DNA, è scritto: “Quando il Lyricus esporta il modello genetico per una specie, il modello non è in una struttura fisica o materiale. Esiste un campo vibrazionale primario o di prevalenza quantica che attraversa tutte le dimensioni dello spazio. Questo campo è non-fisico ma informa il fisico. Esiste indipendentemente dalle strutture fisiche di esistenza, e può essere pensato come Strutture d’Informazioni Inderivate (Underivative Information Structures – UIS)”.
Questo vale per tutto, non solo idealmente ma anche concretamente. Accettare il punto di vista dove la materia e noi stessi siamo in realtà qualcosa di “immateriale” ci apre a nuovi orizzonti di comprensione e creatività nella nostra vita personale. Entrare in una realtà di “immaterialità” significa anche osservare avvenimenti, circostanze, umori e pensieri personali o meno, come onde che possiamo indirizzare o come energie suscettibili di trasformazione. Riconoscere tali dinamiche ci aiuta a non giungere a rigide conclusioni sulle manifestazioni stesse, e ad essere aperti nell’individuare nuovi, e a volte impensati, modi di essere.
“La piattaforma, o “scheletro”, della struttura del DNA umano è data dall’archetipo della Sorgente Primaria relativo al nostro Superuniverso.”
Nel Discorso del Lyricus n. 2 viene detto che il nostro Universo fa parte di un Superuniverso che, a sua volta, è il settimo in una progressione lineare di tempi di creazione. Ogni Superuniverso è vibrazionalmente distinto dagli altri, ha pertanto leggi sue proprie e veicoli dell’anima specifici per l’esplorazione di quel Superuniverso che non interagiscono in alcun modo con gli altri Superuniversi. Questi sette Superuniversi traggono la loro specificità da sette distinti archetipi della Sorgente Primaria, e lo strumento umano di un dato universo non è in grado di relazionarsi con gli altri essendo completamente differenti dal proprio. Quindi, tutte le forme di vita presenti sul pianeta Terra (umane, animali, vegetali) sono “geneticamente” collegate a tutte le altre forme di vita che abitano nel nostro stesso universo (cioè, alle altre forme umanoidi non terrestri).
“Non mi riferirei a questo archetipo come padre e madre spirituale più di quanto un progetto planimetrico di una casa sia impregnato di queste qualità.”
Ho trovato interessante l’utilizzo del termine “archetipo”, che potrebbe anche darmi un’importante informazione se riuscissi a capirlo. Leggendo le varie definizioni di “archetipo” nel contesto delle discipline che lo utilizzano, al momento non riesco a fare dei collegamenti significativi. Quale può essere l’archetipo che ha dato forma a “questo nostro” Superuniverso in cui viviamo? Per ora mi affido all’analogia successiva: si basa su un progetto.
“Il Materiale dei WingMakers produce delle vibrazioni (luce e suono) che “mescolandosi” a livello sub-atomico sono in grado di modificare la predisposizione mantenuta nell’agglomerato del DNA che governa la volontà spirituale…”
Il Materiale dei WM utilizza diverse modalità di comunicazione: oltre agli scritti, di grande impatto sono i Dipinti (luce) e le Musiche (suono).
Per quanto riguarda i Dipinti, James dice: “L’equivalente del sito Ancient Arrow nel centro galattico, contiene forme d’arte tri-dimensionali in continuo movimento: rispondono alla pressione delle onde sonore come anche ai pensieri di chi si trova nel sito. Attualmente non c’è modo di replicare questo sulla Terra, quindi i dipinti devono essere fermati nel tempo e spazio. Io ho deciso quello stato di “fermo” e dunque, in questo caso, sono un “creatore”. Del resto, ho una vasta esperienza nel produrre queste interpretazioni in base a ricerche sulle vibrazioni del colore, sul sistema percettivo umano, le alterazioni della corteccia cerebrale preposta alla visione, i valori associativi di forme e metodi nel catalizzare nuovi campi di percezione.” (Creator, S2)
Riguardo alle Musiche: “Nello studio delle onde, conosciuto dalla scienza come cimatica, le onde sonore producono un’influenza sulla materia inerte, strutturandola in forme geometriche e archetipe. A produrre e influenza la relazione tra le onde sonore sulla materia è quello stesso che influenza il livello atomico e cellulare dello strumento umano. Tuttavia, si tratta di qualcosa di più di semplici impressioni fisiche di onde sonore. Nel suono ci sono delle armoniche che si estendono in frequenze superiori e inferiori al di là di quelle che il range di percezione dell’orecchio umano riesce a sentire, che non di meno hanno un impatto sulla struttura vibratoria del DNA dello strumento umano, sulla struttura mente-cervello e sul sistema nervoso centrale.” (Coerenza della Coscienza Evolutiva)
“ … la volontà spirituale: in questo caso, la determinazione di scolpire il tempo in un’esperienza spirituale, e non soltanto in un’esperienza fisica o materiale.”
Trovo veramente suggestiva l’espressione “scolpire il tempo”. Il tempo è una dimensione di questo piano fisico, ed è in questa dimensione invisibile sul piano visibile che si collocano e hanno esistenza le altre tre che più facilmente riconosciamo. L’invisibilità del tempo fa sì che lo si consideri solo per i suoi effetti osservabili (movimento di lancette, invecchiamento, stagionalità) sentendosi soggetti ad esso.
Il tempo, tuttavia, è una dimensione “malleabile” più delle altre tre perché è maggiormente vicina alla coscienza individuale. Infatti, la “nostra percezione” del tempo è diversa secondo i momenti della vita, lo stato d’animo, il desiderio di agire, e altre condizioni definite da noi stessi.
Abbiamo il tempo come il nostro più valido alleato se non ci limitiamo a viverlo nella sua forma di “quantità” e “temporaneità”, ma apriamo altre porte del suo grande castello. Per avere una diversa interazione con il tempo occorre entrare in sintonia con due suoi elementi: la qualità e la finalità. Ricercare una maggiore “qualità” (di pensieri, emozioni, azioni) ci stacca dalla ripetizione e dall’inconsapevolezza permettendoci di accedere alla visione di un più vasto orizzonte di esperienze e comprensioni. Definire la nostra “finalità” ci dà direzione e guida, e ci conforta nei momenti in cui brancoliamo illuminando il nostro cammino ad ogni passo.